Negli anni d’oro Torre del Greco è stata meta prediletta da molte personalità che la scelsero come luogo in cui trascorrere il proprio tempo libero. La città del corallo era infatti considerata un’oasi di tranquillità e freschezza a pochi passi dal Vesuvio. A scegliere proprio la nostra cittadina fu Enrico De Nicola, primo presidente della Repubblica Italiana, che, per sottrarsi al caos della politica, vi fece costruire la sua residenza trascorrendovi tutta la sua vita. Egli, da buon napoletano, era scaramantico. Si racconta infatti che, nel 1947, rimandò la firma del Trattato di Pace perchè il giorno in cui avrebbe dovuto firmare cadeva di venerdì.
Al contrario, invece, non gli piaceva parlare il napoletano, nonostante fosse un grande estimatore delle poesie di Salvatore Di Giacomo, noto poeta, drammaturgo e saggista napoletano, che il presidente leggeva come rimedio al cattivo umore.
Si trasferì a Torre del Greco nella omonima residenza sita a Via Tironi, che acquistò con i soldi guadagnati facendo l’avvocato. La dimora, in quegli anni, divenne luogo di incontro di personaggi di spicco, come Benedetto Croce e Giovanni Porzio, suoi grandi amici e sostenitori.
La villa fu costruita nel 1928 dall’ingegnere Platania. Si tratta di una palazzina in stile liberty, articolata su due piani e un giardino con annessa un’estesa pineta. Insomma, un luogo appartato nel quale il presidente poteva rinchiudersi e sottrarsi alla frenetica vita politica. Un rifugio alle falde del Vesuvio, come menziona l’iscrizione “Inveni Portum” posta all’ingresso, e che letteralmente significa“ho trovato il porto”, un metaforico riferimento esistenziale all’aver trovato rifugio presso le mura della villa sita a Torre del Greco.
L’edificio, al piano superiore, è dotato di una magnifica terrazza con tre porte finestre, dalla quale Enrico De Nicola era solito affacciarsi ad ammirare il Golfo di Napoli.
In seguito alla sua morte Villa De Nicola finì in rovina e nell’abbandono più totale per circa 50 anni. In quegli anni di degrado, un certo Ciro Langella, la occupò abusivamente. Quest’ultimo era solito dar spettacolo, a causa dei suoi noti problemi con l’alcool e da quella stessa terrazza-teatro da cui il Presidente ammirava il panorama.
Gli eredi negli anni sessanta l’hanno venduta alla Provincia, che aveva in progetto di farne un Centro Studi vista la ricca raccolta di volumi rilevata. Ovviamente negli anni dell’abbandono la villa è stata saccheggiata, per cui non si sa con certezza quale sia l’attuale stato di conservazione e quanto sia l’effettivo quantitativo di volumi rinvenuti. Insomma la riqualificazione dell’edificio, si deve esclusivamente all’Associazione Forense che ha scelto Villa De Nicola come propria sede, sottraendola cosi all’incuria.